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IL CULTO

 

Il culto buddhista non è organizzato da una struttura gerarchica. I buddhisti venerano alcune divinità, ma le ritengono inferiori al Buddha che ogni mattina invocano così:- mi rifugio nel Buddha- mi rifugio nel Dharma (=dottrina)- mi rifugio nel Sangha (=comunità)che sono i tre Gioielli per raggiungere la liberazione e la liberazione celeste. Di fronte alle statue di Buddha, il fedele si inchina, si inginocchia e si prostra. Prega, ma, accoccolato e a gambe incrociate, preferisce meditare. Riflette sulla propria vita, confessa il male che può aver fatto, promette di evitare la menzogna, l’uccisione di esseri viventi, di non prendere ciò che non è stato donato, di non commettere azioni impure, di non bere bevande inebrianti.Sono questi i cinque precetti fondamentali di ogni buon buddhista. Standosene del tutto immobile, ripetendo brani dei testi sacri, cerca di allontanare dalla mente ogni pensiero, trascendendo il mondo, fino a raggiungere uno stato perfetto di pace e di serenità.Non esistono cerimonie o rituali fissi, non c’è nessuno che possa costituirsi intermediario tra Dio e gli uomini, offrire sacrifici e assolvere dai peccati. Nessuna delle 227 regole del Patimokka, prezioso documento della disciplina monastica, impone una fede, un dogma.Esistono delle feste stagionali, come quelle del novilunio e del plenilunio, durante le quali si radunano folle enormi per commemorare gli avvenimenti della vita di Buddha e celebrare l’inizio o la fine della stagione delle piogge.In Cina e in Giappone il Buddhismo ha assimilato rituali e feste legate alle tradizioni storiche locali, ma la connotazione più importante rimane la meditazione. Legata ad essa si sviluppa quella corrente Zen che anche noi occidentali conosciamo e che dà grandissima importanza alla meditazione e all’intuizione. Per questo l’arte diviene la via maestra dell’illuminazione (culto della poesia, della pittura, del tè, dei giardini, dei fiori).Buddha è venerato come Amida (luce infinita), ma non meno celebre è Kwanyn, la "dea della misericordia", emanazione spirituale di "colei che guarda con compassione". Sul loro esempio il fedele è inviato a mostrare la stessa compassione e a servire il prossimo e chi soffre, fino a ritardare la propria salvezza per permettere anche agli altri di salvarsi. Il monachesimo buddhista, che molti hanno tentato di accostare a quello occidentale, non risponde ad alcuna tipologia classica. I monaci buddhisti non hanno un capo gerarchico che possa chiedere obbedienza agli inferiori; la guida delle assemblee è affidata, di volta in volta, al monaco più anziano. La salvezza cui donne e uomini laici o monaci e monache possono pervenire è riposta nell’adesione ai tre Gioielli: Buddha, Dharma, Sangha.

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