top of page

Racconto Buddhista

Nel paese di Braccioteso
Da un antico racconto cinese.

 

Era tornato tutto triste da scuola Palì. Tutto triste davvero. E la mamma se ne era accorta: le mamme se ne accorgono sempre quando sei triste.«Che c’è Palì? Dillo a mamma! Perché sei triste?»Lui, il piccolo Palì, niente. Muto, non diceva nulla. Ma la mamma che sapeva come prenderlo chiese: «Problemi a scuola? Di’ la verità… guarda che se hai preso un brutto voto non fa nulla?! Capito?»«No, non è questo…»«E allora che c’è… avanti dillo a mamma tua».«Oggi a scuola la maestra ci ha parlato dell’inferno… e mi ha fatto paura». «Perché, cosa vi ha detto?» «Ha detto che è tutto pieno di fiamme e la gente brucia». «Ma guarda che questo è un modo di dire… un modo per dire che si sta male… Devi sapere che in un paese lontano lontano, a destra di tutte le cartine geografiche, si racconta la storia di un uomo che aveva visto l’inferno e il paradiso e quando gli chiesero cosa avesse visto raccontò che tutti, all’inferno come in paradiso, avevano la stessa tavola imbandita con ogni prelibatezza ma all’inferno erano tutti tristi e sconsolati perché le posate erano delle lunghissime bacchette, con le quali era impossibile portare il cibo alla bocca ed erano tutti magri magri e tristi. Nel paradiso non è che mangiassero nulla di diverso né che avessero bacchette più corte ma… ascolta bene… erano tutti allegri e sazi perché si imboccavano l’un l’altro». Palì era più sereno e disse: «È proprio come la storia che mi ha raccontato papà!»E la mamma: «Quale?» Così, una storia per uno, anche Palì raccontò la sua.Ed era la storia del paese di Braccioteso dove tutti gli abitanti non avevano i gomiti, così non potevano piegare le braccia. C’erano due famiglie: la famiglia Tuttomio e la famiglia Pensoatté.A casa Tuttomio, nonostante le prelibatezze che cucinava la mamma, nessuno mangiava, erano tutti affamati, arrabbiati e nervosi. Li si sentiva litigare, dire parolacce e nel tempo erano diventati magri quasi come grissini. Perché? Perché chiaramente non riuscivano a mettersi in bocca tutte quelle prelibatezze.Appena di fronte abitavano quelli della famiglia Pensoatté. Erano conosciuti come le persone più gentili, allegre e giocherellone del paese. Godevano di ottima salute e di certo non sembrava che morissero di fame.Un giorno, all’ora di pranzo, spinto dalla curiosità e dall’invidia Martino Tuttomio andò a spiare dalla finestra la famiglia Pensoatté e vide una cosa inaudita. Cosa aveva scoperto? Stavano tutti seduti attorno a una tavola rettangolare e a due a due si imboccavano l’uno con l’altro. Una scoperta sensazionale. Martino, entusiasta, corse a dirlo a tutto il paese. Da allora tutti seguirono l’esempio della famiglia Pensoatté e vissero felici, contenti e ben sazi. «Vedi - gli disse la mamma - il paradiso e l’inferno sono nel cuore delle persone, nei loro comportamenti, e quindi è come se esistessero dentro di noi quando ci comportiamo bene o male con le persone o le cose».Palì era davvero più contento ora. Come se fosse in paradiso.

bottom of page