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TESTI SACRI

 

I testi sacri del Buddhismo sono attualmente raccolti in tre canoni: il Canone pāli, il Canone cinese e il Canone tibetano, così denominati in base alla lingua degli scritti.

 

Il Canone pāli.

Il Canone pāli è proprio del Buddhismo Theravāda, e si compone di tre piṭaka, o canestri: il Vinaya piṭaka, o canestro della disciplina, con le regole di vita dei monaci; il Sutta Piṭaka o canestro della dottrina, contenente gli insegnamenti impartiti dal Buddha; infine l'Abhidhamma Piṭaka o canestro della fenomenologia in ambito cosmologico, psicologico e metafisico, che raccoglie gli approfondimenti alla dottrina esposta nel Sutta Piṭaka.

Questo canone possiede una celebre edizione, trascritta in alfabeto latino e tradotta in lingua inglese, pubblicata in 57 volumi dalla londinese Pali Text Society tra il 1877 e il 1927.

 

Il Canone cinese.

Il Canone cinese si compone di 2.184 testi a cui vanno aggiunti 3.136 supplementi tutti raccolti, nell'ultima edizione, in 85 volumi di stile occidentale pubblicati in Giappone (Tokyo,1924-1929).

Inaugurata durante l'era Taishō, questa edizione è detta comunemente Canone dell'Era Taishō ed è divenuta lo standard di riferimento nei paesi di antica influenza cinese.

 

Il Canone tibetano.

Il Canone tibetano si suddivide in due raccolte, il Kangyur (composto da 600 testi, in 98 volumi, riporta discorsi attribuiti al Buddha Shakyamuni) e il Tanjur (Raccolta, in 224 volumi, di 3.626 testi tra commentari e insegnamenti).

Questo canone fu dato alle stampe in tibetano la prima volta a Pechino nel 1411, e solo nel 1742 in Tibet, questa edizione è in 333 volumi.

 

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