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LE CREDENZE

 

il buddhismo è caratterizzato da varie credenze,ecco le principali:

 

dukkha, il fatto che la nostra esistenza in questo mondo è una situazione difficile, impermanente, imperfetta, insoddisfacente, piena di conflitti;

 

samudaya, il fatto che questo stato è dovuto al nostro attaccamento egoico, basato su un'errata idea dell'io;

 

nirodha, il fatto che c'è comunque una possibilità di liberazione, di abbandono, di libertà da questo stato, attraverso lo sradicamento completo dell'io egoistico;

 

magga, il fatto che tale liberazione può essere raggiunta con l'ottuplice via di mezzo, che mena alla perfezione della condotta etica (sila), della disciplina mentale (samadhi) e della saggezza (pañña).

 

la legge universale di causa ed effetto insegnata nel paticcasamuppada (origine interdipendente o genesi condizionata) e, in accordo con questo, affermiamo che tutto è relativo, interdipendente e interrelato e che niente nell'universo è assoluto, permanente e duraturo.

 

tutte le cose condizionate (sankhara) siano impermanenti (anicca) e imperfette, e pertanto insoddisfacenti (dukkha) e che tutte le cose condizionate e non condizionate non abbiano un sé (anatta).

 

le 37 qualità che conducono all'Illuminazione come aspetti diversi del sentiero insegnato dal Buddha, che conduce alla liberazione, ovvero: le quattro basi della consapevolezza (satipatthana), i quattro giusti sforzi (sammappadhana), le quattro basi dei poteri yogici (iddhipada), le cinque facoltà (indriya: fede, energia, consapevolezza, concentrazione, saggezza), i cinque poteri (bala, lo stesso che le cinque facoltà sopra elencate), i sette fattori dell'illuminazione (bojjhanga), il nobile ottuplice sentiero (ariyamagga).

 

Ci sono tre modi per conseguire la bodhi o liberazione a seconda dell'abilità e della capacità di ciascun individuo:

1) come uno sravaka (discepolo),

2) come un pratyekabuddha (buddha individuale)

3) come un samyaksambuddha (un buddha perfetto e compiutamente illuminato).

 

La legge del karma, principio ben noto e tenuto in alta considerazione nella civiltà orientale, ma spesso frainteso da quella occidentale, è una legge naturale in grado di spiegare le infinite differenze fra la personalità e il destino degli esseri umani. Partiamo da una considerazione di carattere fisico: secondo la terza legge di Newton, ogni evento fenomenico ha una sua causa e produce degli effetti.

 

Le dottrine spirituali ed esoteriche, e in modo particolare i Veda, allargano questa concezione anche alla vita morale e spirituale dell'uomo. La parola sanscrita karman deriva dalla radice verbale kri, il "fare", e indica perciò le "azioni" e i loro effetti in questa o in altre vite. Nell'induismo e poi nel buddismo, dunque, il karma è la legge di causa-effetto che regola la vita di tutto ciò che è manifesto nell'universo, vincolando le anime al samsara (dal sanscrito"pellegrinaggio", "percorso"), ovvero il ciclo di morte e rinascita (reincarnazione) che viene spesso raffigurato visivamente come una ruota.

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